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Quattro pezzi facili meno una
Gli anarchici della Baracca erano un gruppo di cinque ragazzi che persero la vita in un misterioso incidente stradale verificatosi nella notte del 26 settembre 1970, mentre si trovavano in viaggio verso Roma per consegnare a dei loro referenti materiale di denuncia riguardante la Strage di Gioia Tauro, avvenuta il 22 luglio 1970, e i contestuali fatti della rivolta di Reggio Calabria.
Quattro pezzi facili meno una è un monologo che racconta la loro vicenda, immersa nei tumulti degli anni 70.
La voce narrante è quella di un personaggio fittizio affiliato all'eversione nera. Sì, gli anarchici raccontati dalla voce di un fascista. La sua storia si intreccerà con la loro, e con quella di tutta l'Italia.

Nei primi anni settanta i tumulti che scuotono il Paese fanno da sfondo alla vicenda umana di un giovane italiano di umili origini, emigrato al Nord a seguito della sua famiglia. Sebbene troverà riscatto nella professione di ragionerie, neppure questa riuscirà ad appagare la sua ossessione per l’ordine, che si incanalerà nella militanza politica, nel furore patriottico, normativo e violento dell’eversione nera.
Sul suo cammino incontrerà gli anarchici della baracca: Gianni, Franco, Angelo, Luigi e Annalise. Il loro incontro-scontro avviene a Reggio Calabria, che in quel momento si configura con un laboratorio politico caldissimo:

le giornate di Reggio, le evoluzioni della ‘ndrangheta e le connessioni con stato, massoneria e servizi segreti. In questo contesto si svolge la vicenda i cui protagonisti, tutti al di sotto dei trent’anni, parteciperanno in maniera significativa a quel processo che determinerà il destino della democrazia italiana.
Senza avere la pretesa di entrare nei dettagli di una vicenda intricata e con tanti buchi neri, ci siamo chiesti quale poteva essere la nostra chiave di lettura per affrontare questa storia e la risposta ci è venuta dal personaggio che abbiamo messo in scena: non un cantastorie, non una voce narrante che ricostruisce i fatti e neanche qualcuno che potesse rendere il lavoro schierato o "militante". Il nostro protagonista unico è una spia, un infiltrato tra gli anarchici della baracca, un testimone invisibile che è passato attraverso il reclutamento nell'estrema destra e l'addestramento nel regime dei colonnelli in Grecia. La verosimiglianza del personaggio è stata confermata dalle ricostruizioni storiche a cui ci siamo affidati e dai dialoghi scambiati con Antonella Aricò, sorella di uno degli anarchici della baracca, Gianni, con la quale siamo entrati in contatto.
La costruzione del personaggio ci ha aiutato anche a rispondere a un'altra esigenza che, da autori, sentivamo: perché raccontiamo questa storia oggi? La parabola del protagonista comincia negli anni a cavallo tra il '68/'69 e finisce nel 1994. Ci è sembrato uno snodo e un ponte ideale verso l'oggi e il dibattito intorno al neofascismo/neonazismo che in tutto il continente è ritornato centrale, una ricerca delle radici di un pensiero e un'attitudine che hanno una radice storica precisa e che è utile ricostruire.
Lo spettacolo

Un impianto scenico che ha le sembianze di uno scheletro: poche luci, tutte a vista ed esplicitamente comandate dall'attore, pochi elementi di scena che vogliono mantenere sempre a fuoco il racconto e il personaggio che lo veicola.
Il rapporto con la storia è il punto intorno al quale abbiamo concentrato le nostre riflessioni: sia come autori che come membri di una comunità. Per la prima volta, nel nostro percorso, il lavoro di scrittura è partito da un evento storico e non da vicende biografiche. L'incontro con alcuni dei testimoni della storia degli anarchici della baracca ci ha fatto provare una vertigine in cui reale e immaginario si sovrappongono, a volte entrando in contraddizione, altre incastrandosi perfettamente.
Note di regia

drammaturgia GiovanBattista Picerno e Francesco Aiello
regia Francesco Aiello
con Francesco Gallelli
direzione tecnica Jacopo Andrea Caruso
musiche Remo de Vico
foto di scena Alessandro Aiello
produzione Kollettivo Kontrora
ideato e creato da

Kolletivo Kontrora




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Ottobre 2024
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Il progetto Contr_ora è fra i semifinalisti del Premio Dante Cappelletti 2021 alle arti sceniche (Roma)